mercoledì 20 dicembre 2017

ODERZO NON E' AMICA DELLE BICI - L'analisi del PD di ODERZO



I quotidiani locali hanno ripreso i contenuti della relazione del gruppo di lavoro del Pd di Oderzo sulle piste ciclabili. Leggi gli articoli all'interno.

Questo l'articolo della "Tribuna": 
IL PD ALLA GIUNTA SCARDELLATO: "ODERZO NON E' CITTA' PER BICI"
«La giunta metta in sicurezza le piste ciclabili opitergine e le renda pienamente fruibili». È questo il senso dell’appello che il Partito democratico rivolge alla giunta guidata da Maria Scardellato.
I punti sensibili individuati dai dem opitergini sono molti: si va dall’attraversamento sul Monticano lungo via Battisti («è senza regole, alcuni attraversano contromano, altri sulle strisce col rischio di essere investiti») a piazza Grande che non presenta piste ciclabili, dalla zona della rotonda lungo la Postumia all’altezza della farmacia Life («l’attraversamento è solo per i pedoni, i cespugli impediscono la visuale alle auto») al passo carrabile del Brandolini, dove la pista ciclabile è ostruita da paletti e cestini. «Lì la mancanza di un segnalatore di presenza o di specchi convessi rende molto rischiosa la zona da cui escono i veicoli», osserva il comunicato diffuso dal Pd. Ma non è finita qui: altre zone molto rischiose, secondo la più consistente forza d’opposizione consiliare di Oderzo, sono anche la zona della pista ciclabile a ridosso del negozio Buffetti, dove soprattutto d’estate le automobili vengono parcheggiate sotto gli alberi vicini per salvarle dalla calura pomeridiana. Una situazione simile la vivono i ciclisti che transitano sulla pista ciclabile lungo la Postumia all’altezza del locale Gatto Nero. «La ciclabile è occupata da veicoli in sosta, talvolta appartenenti anche alla polizia locale», è l’accusa targata Pd. Critica anche la situazione sul ponte lungo la tangenziale, dove i piastroni in cemento che pavimentano il percorso delle bici sono dissestati, e lungo la Postumia fra l’albergo Primhotel e l’Enoteca San Rocco: «È ibrida: un po’ si corre sulla ciclabile, un po’ sulla strada». «Le piste ciclabili non riguardano solo l’aspetto turistico, ma tocca da vicino tutti i cittadini di Oderzo che devono avere la possibilità di girare in bicicletta senza problemi e con continuità», spiega il comunicato.
Per il Pd, importanti sono i principi di continuità, riconoscibilità e sicurezza, che sono poi quelli raccomandati anche dal codice della strada. La priorità dei democratici è che tutti gli attraversamenti pedonali siano messi a disposizione delle bici, cosicché sia possibile attraversare la strada senza scendere di sella senza arrecare disagi ad auto e pedoni. Ma questo non basta: insieme ai lavori, il Pd chiede che partano anche dei corsi di sicurezza stradale in favore dei ciclisti opitergini. «Nel programma elettorale dell’amministrazione le piste ciclabili erano ai primi posti dell’agenda, ma ci sembra che col passare dei mesi questo argomento sia stato rimandato. Un programma elettorale dev’essere una serie di impegni che si prendono per migliorare la città. Siamo a disposizione per un confronto serio che metta al centro i cittadini», è la proposta-accusa del centrosinistra.

La sindaca Maria Scardellato rimanda la discussione alla prossima presentazione del Piano urbano del traffico (Put). «Prima non faremo interventi spot», dice, «Siamo qui da un anno e stiamo seguendo molti argomenti. Stiamo facendo molte cose e ce ne sono molte altre da fare, e una di queste è riorganizzare e risistemare le piste ciclabili». La prima cittadina ha comunque confermato come il Put, che sarà presentato entro pochi mesi, conterrà alcuni interventi alle piste ciclabili della cittadina. 

Questo invece il contributo del "Gazzettino":
CICLISTI A RISCHIO: I DEM FANNO UNA MAPPA
Viabilità per i ciclisti: l’analisi appena compiuta dal Partito Democratico mette in luce diversi punti critici. «È ora di “pedalare” per trovare delle soluzioni» dicono i Dem, che in consiglio comunale sono rappresentati da Giuseppe Zago ed Alessandro Battel. L’iniziativa scaturisce dai gruppi di lavoro che i Dem hanno costituito su precise aree tematiche. Nell’ultima riunione il Pd ha elaborato una serie di proposte sulle piste ciclabili.
L’analisi è stata svolta in modo scientifico, individuando le aree di criticità. Nel dettaglio: l’attraversamento del ponte sul Monticano per chi proviene da via Battisti è senza regole e la gente non ha una segnaletica ed un percorso preciso; alcuni attraversano contromano, altri si fermano, altri attraversano sulle strisce con rischio di essere investiti. Piazza Grande: non prevede una pista ciclabile che è stata sacrificata per i parcheggi. Strada regionale Postumia, di fronte alla farmacia Life: l’attraversamento è solo per pedoni e ci sono dei cespugli che rendono difficoltosa la visione da parte degli automobilisti di chi giunge dal ponte sul Monticano.
Passo carrabile del collegio Brandolini: paletti, cestini, pensilina rendono difficoltosa la circolazione in bicicletta, soprattutto, la mancanza di un segnalatore di presenza o specchi convessi rendono molto rischiosa la zona dell’uscita dei veicoli. Pista ciclabile prospiciente il negozio Buffetti: non è segnalata, per giunta è adibita a parcheggio all’ombra degli alberi. Pista ciclabile davanti alla stazione di rifornimento carburante Termoveneta: è perennemente occupata da veicoli in sosta, spesso anche della Polizia locale. Pista ciclabile sul ponte della tangenziale: i piastroni in cemento sono dissestati e creano un pericolo ai ciclisti. La ciclabile lungo la via Postumia, compresa tra il Primhotel e l’enoteca San Rocco è un tratto ibrido: un po’ ciclabile, un po’ si è costretti a correre sulla strada.
I tecnici incaricati dal Comune stanno elaborando il nuovo piano urbano del traffico. «Le proposte elaborate fanno riferimento alla legge quadro della mobilità ciclista - puntualizzano i Dem - che va inserita all’interno del Piano del Traffico». Il Pd ha deciso di approfondire questo tema perché le piste ciclabili non rappresentano solo un fattore che riguarda l’aspetto turistico, ma al contrario tocca da vicino i cittadini.

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