venerdì 29 luglio 2016

IL PROBLEMA DEI PROFUGHI SI PUO' RISOLVERE:

il nostro progetto per l'accoglienza diffusa può liberare la caserma
         
Lo schema del nostro progetto di accoglienza:
clicca qui e leggi il progetto completo
(naturalmente le cifre contenute nella tabella di ripartizione delle spese sono un'ipotesi che ci pare ragionevole ma anche ampiamente rivedibile)  
    di Giuseppe Zago

E' inutile proporre oggi – fuori tempo massimo - mozioni che invitano in modo generico all'accoglienza diffusa, come hanno fatto i consiglieri delle liste civiche di Oderzo per il consiglio comunale del 29 luglio. Bisognava farlo subito, cioè quando – dal febbraio 2014 al novembre 2015 – il prefetto ha scritto al Comune di Oderzo 22 lettere, più di metà delle quali sono rimaste senza risposta, chiedendo disponibilità e collaborazione.

E certamente non ci porta da nessuna parte neanche il rifiuto dell'accoglienza diffusa, che ha caratterizzato l'atteggiamento di molti comuni del territorio, anche a causa dell'imposizione politica del segretario regionale della Lega Da Re. L'accoglienza di piccoli gruppi dislocati sul territorio si è rivelata chiaramente la formula giusta per affrontare questo difficile problema, come dimostrano le esperienze fin qui maturate anche dalle nostre parti (Motta, Codognè, Annone Veneto, Piavon...): gestione praticamente senza problemi né per la sicurezza né per gli aspetti economici, quasi nessun disagio per la popolazione, ricadute economiche positive per il territorio. Possiamo fare in modo che l'accoglienza, insieme all'impegno e alle difficoltà, produca vantaggi per la comunità e permetta di far rimanere in casa nostra risorse europee (soprattutto) e nazionali, offrendo occasioni di impiego (prevalentemente ai giovani) e permettendo all'amministrazione di controllare direttamente l'operato dei gestori senza doversi mettere nelle mani di cooperative più o meno lontane da noi e più o meno affidabili.

domenica 10 luglio 2016

INFORMARE I CITTADINI, SVUOTARE LA CASERMA

Bisogna subito dare informazioni corrette a tutti i cittadini, iscrivere il comune di Oderzo alla rete SPRAR, predisporre un piano per svuotare l'ex-caserma
    

di Giuseppe Zago 

Il caso dell'ex caserma “Zanusso” di Oderzo mi pare precisamente un esempio di quelle situazioni in cui, visto che non riusciamo a capire i fatti e non ci sentiamo all'altezza di governarli, dimentichiamo che quello che succede dipende anche da noi.

Sembra in un certo senso che vogliamo che succeda qualcosa di negativo: una specie di masochismo di massa che spinge ad aspettarsi e quasi ad augurarsi che succeda qualcosa di grave, che si crei un clima di catastrofe.
Questo permette la strumentalizzazione, dà spazio alla demagogia, esalta l’ignoranza e indebolisce la società, perchè qualche imbecille si scatena e qualcun altro crea e manipola le notizie, anche ad uso politico.

Credo sia giunto il momento di dire “basta” e impegnarsi attivamente nel fare:

1. Informazione corretta a tutti i cittadini

Chi, se non l’istituzione, può trasmettere ai cittadini le giuste informazioni sullo stato della caserma, le condizioni igienico-sanitarie, il monitoraggio dell’operato della cooperativa?
Il Sindaco deve pretendere dal Prefetto una delega per poter espletare le funzioni di controllo sul territorio comunale e quindi avere accesso alle informazioni sul numero degli ospiti della caserma, controllare la gestione dell'accoglienza all’interno, garantire la sicurezza quando i richiedenti asilo sono in circolazione per la città.

martedì 5 luglio 2016

L'ARCHEOLOGIA E' UNA RICCHEZZA DI TUTTI, CHE VA VALORIZZATA (RIEVOCAZIONE O NO).

e in epoca sia repubblicana che imperiale Veneti e Romani andavano parecchio d'accordo...
di Sandro Battel

Valorizzare il notevole patrimonio archeologico di Oderzo dovrebbe essere un obiettivo comune, che tutti dovremmo condividere senza esitazione: chiunque al mondo ci considerebbe degli incoscienti se, avendo in casa “pezzi” di grande valore, rinunciassimo – quale che ne fosse il motivo – a farne una delle ragioni per essere orgogliosi della nostra città.
Sarebbe un grave errore trattare il tema a partire da un orientamento ideologico che in questo caso non ha nessuna ragione di essere. Sarebbe una disgrazia se, come dicono in questi giorni i quotidiani locali, la sindaca Scardellato decidesse di mettere da parte la ricchezza storica e culturale dell'archeologia di Oderzo solo perchè a suo tempo l'ex-sindaco ha avuto l'idea (sbagliata) di mettersi in mostra con addosso la toga da senatore, oppure perchè a qualche leghista dà fastidio sentir parlare di Roma, anche se si tratta della Roma di duemila anni fa, quella che comunque, checchè se ne dica, ha avuto un ruolo così importante ed è stato – all'epoca – il fattore di civiltà fondamentale per quello che oggi è il nostro territorio.
Che la rievocazione non abbia avuto il successo sperato è un fatto; che per questo vada ripensata è un'idea sulla quale credo siamo d'accordo in molti. Ma buttare via tutto, sacrificando anche gli aspetti autenticamente interessanti e di qualità che la manifestazione è riuscita a produrre negli anni, sarebbe completamente sbagliato.