lunedì 24 dicembre 2012

NO COUNTRY FOR BIKERS

(Riportiamo anche sulle pagine del blog un articolo pubblicato sul nostro foglio, distribuito all'inizio di dicembre) 
Skofia Loka è un paesino di tremila anime ai piedi delle Alpi Slovene; lasciando la stazione si incontra subito la pista ciclabile segnata in colore amaranto; per un tratto è a senso unico di marcia poi prosegue sull’altro lato a doppio senso.
Nel farlo si attraversa la strada dove un semaforo per bici regola il traffico. Nella capitale, Lubiana, molte strade sono state rese a senso unico, riservando una carreggiata alle bici; nella mezzeria una piccola barriera impedisce che automobilisti distratti o baby ciclisti invadano l’altra sede. Stessa cosa è stata fatta nella nostrana Ferrara.
A Oderzo, si pavimenta una nuova piazza senza prevedere 150 cm. di pista ciclabile; in compenso si ricavano alcuni parcheggi a lato della carreggiata; Renzo Piano progetta un edificio a Londra senza posti auto, con la sola eccezione di mezzi di servizio e per i disabili; a Oderzo si riqualifica lo scorcio della pescheria con alcuni posti auto. La Piazza del Congresso, in centro a Lubiana, non ha più parcheggi in superficie, solo percorsi pedonali e ciclabili, il parcheggio è sotterraneo. Probabilmente sbaglia Piano e anche il sindaco di Lubiana è sulla stessa china.
Nella rinnovata piazza Castello l’unica cosa acuta è una curva, già denominata curva del gommista, per i danneggiamenti dei pneumatici lungo il bordo della stessa; basta appena un'auto familiare per invadere la carreggiata opposta all’atto di dirigersi verso il ponte. Chi proviene dal senso opposto spesso è costretto a fermarsi per non urtare il muso dell’altro in manovra. Osservando il ponte tra Piazza Grande e via Battisti si spesso persone, per lo più anziane, che lo attraversano contromano a cavallo della loro vecchia bici. Aspiranti suicidi? No: chi esce dal lungo argine davanti all’Hotel ha due possibili opzioni: a - attraversare la strada e proseguire secondo Codice sul lato destro, salvo poi non trovare modo di raggiungere la Piazza se non aggirando la rotonda di Piazza Castello, oppure: b - attraversare il Ponte contromano per trovare facilmente accesso alla Piazza.
Viale Brandolini una volta si chiamava viale Passeggi, oggi è un percorso di guerra, impossibile per disabili e biciclette; sporgono chiusini, radici di tiglio, rattoppi e, per non farci mancare nulla, un tratto di sterrato. Ma ci sono anche i punti che fanno salire l’adrenalina: il passaggio davanti al passo carrabile del Collegio è una vera roulette russa quando madri frenetiche, volando sul sibilo del turbodiesel, provano a catapultare il ciclista nel mezzo della strada salvo poi esternare una faccia stranita e sbracciarsi in improbabili scuse mimando un “non l’avevo visto”. Ma un paio di specchi convessi o un sensore di presenza costeranno più degli omaggi floreali per la festa della mamma o dei fuochi d’artificio delle prossime Fiere?
Superato questo ostacolo ci aspetta la chicane in corrispondenza della fermata del bus: paletto e ricovero; se la si prende dal lato interno la tolleranza non permette errori, dal lato esterno si deve scendere dalla striscia di asfalto e risalire. Ma rimuovere un paletto o spostare il ricovero cosa può costare al bilancio del comune? nel sottopasso si incontra un’altra chicane di minore entità; ma questo ricade sulle Giunte precedenti ed il problema non si pone.
L’emozione raggiunge il suo apice in autunno quando uno strato di foglie ricopre gli ostacoli e rende invisibili la maggior parte delle insidie; il fondo si fa sdrucciolevole; come osservò qualcuno gli italiani si governano da soli, per questo la pista ciclabile non è popolare: capita di vedere gente che corre sul bordo della carreggiata, anche contromano, in corrispondenza del citato cancello della scuola. Secondo il Codice della Strada questi ciclisti sarebbero tenuti a usare la pista ciclabile ma essere temerari non è da tutti. Basta arrivare davanti all’edicola per dover superare due cordoli perfettamente inutili per imboccare via Garibaldi. Discorso analogo merita Viale Frassinetti; i dilettanti possono esercitarsi passando davanti a Via Cimarosa, provenendo da Fratta. La siepe copre la vista a sinistra, lo specchio è assente.
Infine merita una citazione il passaggio pedonale davanti al Pub Gatto Nero: per imboccare il passaggio pedonale bisogna curvare a destra, schivare un inutile paletto e poi girare a sinistra di 90 gradi, roba da circo.
Alcune semplici indicazioni sulle piste ciclabili si trovano in rete, chissà se sono mai state considerate: In ambito urbano, la realizzazione di piste ciclabili sicure ed efficaci richiede una attenta progettazione. In particolare, devono essere attentamente valutati i seguenti aspetti:
·Intersezioni: la pista ciclabile si trova al margine della strada, quindi è la prima fascia che si incontra provenendo da un accesso carrabile o da una strada laterale. Gli automobilisti possono essere tentati di invadere la pista ciclabile ed allinearsi con il margine della strada, con il rischio di travolgere i ciclisti in arrivo. La linea di stop deve essere chiaramente arretrata, e dove necessario possono essere piazzati degli specchi per migliorare la visibilità.
·Raccordi: l'ingresso e l'uscita dalla pista ciclabile deve essere facile, e se possibile non imporre un rallentamento.
·Qualità del fondo stradale.
Nel 2007 i fratelli Coen realizzarono il celebre film “Non è un paese per vecchi” (No Country for Old Men) Oderzo? Non è un paese per bici.

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