domenica 16 settembre 2012

BETONELLE IN FORO BOARIO

(Eugenio Luzzu: abbiamo seri dubbi sul risultato. Stiamo a vedere come è riuscito, ma i progetti importanti non si realizzano in questo modo)

Betonelle in cemento al posto del porfido: un materiale industriale al posto della pietra “nobile” che la tradizione delle città italiane (e non solo) ha visto utilizzare così spesso e così a lungo nei centri storici e nelle aree monumentali. Per il vecchio Foro Boario, la terza piazza di Oderzo, ormai è praticamente realizzato un progetto elaborato in fretta, anche se non c'erano un'emergenza o un'urgenza immediata per l'intervento, definito in sordina, senza una condivisione e una discussione aperta da parte della cittadinanza, anche se le ragioni e le possibilità di discutere e consultare esperti e semplici cittadini c'erano tutte.
Le ragioni della contrarietà al progetto, per ragioni di merito e di principio, sono state ottimamente esposte da Eugenio Luzzu nel Consiglio Comunale dello scorso mercoledì 12 settembre. Così come è stato messo in atto, al di là dell'estetica, da valutare ma che già come idea complessiva lascia un po' perplessi: tolti quasi tutti gli alberi dall'area centrale e cambiato il porfido rossiccio col cemento grigio, quello che resta è un puro e semplice grande parcheggio, che promette di diventare nei mesi estivi un forno per macchine, passanti e residenti, creando una vera e propria "isola termica", una situazione che potrebbe alterare stabilmente, in misura limitata ma sensibile, le condizioni della temperatura nel piazzale e negli spazi vicini. Inoltre, anche se la crescita stentata degli alberi e le sconnessioni della pavimentazione richiedevano certamente un intervento, dubitiamo che sul piano estetico il materiale utilizzato regga il confronto.
Le motivazioni? I costi di manutenzione del porfido “stressato” dalla presenza del mercato (si sa, il porfido va mantenuto periodicamente con la sostituzione e fissazione dei cubetti che si spostano), e l'esigenza (ma chi ce l'aveva: non basta la piazza Grande?) di avere uno spazio ampio e non ingombro per manifestazioni e spettacoli.
Ma non siamo affatto convinti che la cosa stia in piedi: oltre 400 mila euro di spesa (a fronte di un costo pari a circa la metà se si fosse semplicemente sostituito il porfido), una variante stradale che rende certamente più complicata la circolazione, oltre a suscitare le proteste di alcuni residenti, un largo spazio vuoto senza alberi pronto a incubare il caldo estivo e senza significato sul piano estetico (e fortuna che il suggerimento di Luzzu ha portato a mantenere la definizione dell'asse centrale con la prospettiva sull'ex convento dei battuti). Sulla disposizione degli alberi si potrebbe ancora intervenire, ma solo fino a un certo punto, perchè ormai la scelta di posizionarli solo sul perimetro della piazza, lasciando completamente esposte al sole sia le auto che la pavimentazione e favorendo l'aumento delle temperature nella stagione estiva, è praticamente irreversibile. Si è sostenuto che ormai non è più possibile piantare gli alberi al centro della piazza, perchè il terreno è saturo di azoto, risultato delle deiezioni animali derivanti dalla presenza, in passato, per tanti anni, del mercato del bestiame. Ma sarebbe stato possibile individuare le "vecchie" posizioni degli alberi, dove il terreno non ha bisogno di bonifica, e utilizzarne almeno alcune per collocare le nuove piante.
Ma il punto non è solo questo. Ci sono altre due riflessioni da fare, che riprendono osservazioni che in Consiglio Comunale Luzzu ha più volte proposto:
1 – Per la definizione di uno dei luoghi più centrali e importanti della città sarebbe stato giusto richiedere anche il contributo di altri professionisti ed esperti. Per studiare e organizzare tutta l'area del Foro Boario vecchio si sarebbe dovuto realizzare un concorso di idee, che sarebbe costato poche migliaia di euro e avrebbe messo in moto le energie di architetti e progettisti, prodotto ipotesi e soluzioni di cui la città poi si sarebbe potuta servire senza costi aggiuntivi: un buon padre di famiglia riduce i costi, ma se una piccola spesa in più permette di dare un aspetto più dignitoso alla casa in cui si abita, la vita familiare migliora. E poi spesso l'idea o il consiglio di un esperto permette anche di spendere meno. Luzzu ha proposto di introdurre questa prassi come regola attraverso una mozione (potete leggerla qui) che alla fine, giustificandosi con argomenti cavillosi la maggioranza non ha votato
2 – Con la scarsità di risorse che ci stringe è profondamente sbagliato utilizzare le poche perequazioni a disposizione senza pianificarle per rispondere davvero alle esigenze della comunità, ma decidendo caso per caso, come si sta facendo da tempo a Oderzo, in base all'occasione del momento. E' necessario stabilire una lista di priorità discutendo con la cittadinanza, e poi destinare le risorse a ciò che effettivamente serve ai cittadini: se non lo si è fatto fino ad ora non è un buon motivo per non cominciare a farlo da domani.

1 commento:

  1. ... e si continua a "volare basso" a Oderzo. Giusto sarebbe stato, come evidenzia l'Ing. Luzzu, arrivare almeno ad un concorso di idee per questa importante area. Domanda: il porfido levato dall'area dove verrà impiegato? Mi pare che il costo al metro quadro sia piuttosto alto....

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